In Italia e in alcuni altri paesi latini le imprese di comunità assumono la forma cooperativa, ma non esiste ad oggi nel nostro Paese un riconoscimento giuridico specifico, se non la presenza di alcune leggi livello regionale (Puglia, Emilia Romagna, Basilicata e Liguria). Nel Centro-Nord l’esigenza di costituire una cooperativa per migliorare le condizioni di contesto della collettività nasce da cittadini membri stessi della comunità, mentre nel Mezzogiorno è il soggetto pubblico che avvia il processo sinergico degli attori sociali che porterà alla costituzione della cooperativa. La necessità di avere un catalizzatore importante e fortemente riconosciuto, come l’amministrazione comunale o il sindaco stesso, è spiegabile con l’ampiezza delle comunità. Nel Centro-Nord le cooperative di comunità nascono in località isolate, montane, con nuclei cittadini molto ridotti, in alcuni casi si tratta di comunità con cento, duecento abitanti, al Sud invece in località di valle o costiere, meglio raggiungibili e più densamente popolate.
In Italia le Cooperative di Comunità o le Comunità Cooperative sono un progetto promosso da Legacoop che muove dall’esigenza di sviluppare nuove espressioni della mutualità votate alla conservazione e valorizzazioni delle tradizioni, qualità e risorse naturali, economiche, sociali e culturali presenti sui territori.
il progetto delle Cooperative di Comunità deve riconoscere la centralità del capitale umano, il che significa impostare modelli organizzativi e gestionali che favoriscano la partecipazione di tutti i soci. Nel contempo, non bisogna trascurare l’aspetto finanziario necessario al conseguimento degli obiettivi sociali, nell’ambito del quale assumono importanza le risorse messe a disposizione dalle Istituzioni della Comunità (ad esempio, voucher, strutture e beni di proprietà pubblica).
Cosa può fare una cooperativa di comunità ?
La Cooperativa di Comunità può porre in essere tutte le attività che rispondono ai bisogni che la comunità reputa prioritari, e in particolare, come già riportato, quelli che la mano pubblica ovvero l’iniziativa privata non riescono a garantire. La valorizzazione turistica, il recupero dei beni ambientali e monumentali, il recupero delle produzioni tradizionali (agricole, pastorali, artigianali), il recupero tradizioni culturali, il miglioramento dell’arredo e dell’igiene dei luoghi comuni, la fornitura di servizi in supporto delle fasce deboli della popolazione possono essere obiettivi da perseguire. In virtù di tali scopi la Cooperativa puo’ attivare la produzione di beni e servizi i quali, forniti in forma continuativa, possano incidere su elementi portanti della qualità della vita sociale ed economica.
La cooperativa deve essere un’iniziativa collettiva, cioè promossa da un gruppo di cittadini, e mantenere la “porta aperta” ai cittadini che intendano assumere la qualità di soci utenti.
La cooperativa deve avere come esplicito obiettivo quello di produrre vantaggi a favore di una comunità alla quale i soci promotori appartengono o eleggono come propria. Il suddetto obiettivo –che può comprendere la tutela e la valorizzazione di un bene comune- deve essere perseguito attraverso la produzione di beni e servizi i quali, in forma continuativa, possano incidere su elementi portanti della qualità della vita sociale ed economica.
La comunità cui l’attività della cooperativa si rivolge deve essere ben identificata, anche per consentire alla cooperativa di predisporre un progetto in grado di riconoscere le situazioni di bisogno e di attivare le risorse necessarie per rispondervi.
La cooperativa deve considerare anche l’eventualità di ampliare il proprio raggio d’azione, adattandolo alla variabilità delle esigenze della comunità, sia attraverso una maggiore articolazione del proprio assetto aziendale, sia promuovendo o aderendo ad iniziative che favoriscano una pluralità di imprese associate in rete.
La cooperativa deve adottare modelli organizzativi e gestionali che prevedano una presenza attiva di diversi portatori di interesse.
Il progetto deve riconoscere la centralità del capitale umano, ma anche la strumentalità del capitale finanziario al conseguimento degli obiettivi comunitari ovvero delle risorse messe a disposizione dalle Istituzioni della Comunità (ad esempio, voucher, strutture e beni di proprietà pubblica, etc).
FONTI: Borghi Autentici d’Italia, rivistaimpresasociale.it, legacoop.coop