BorgoSlow è nato dalla passione per i borghi. Passione condivisa con Raffaele Leuzzi, il suo ideatore, dopo una serie di incontri a Fiumefreddo Bruzio dove lo stesso sta realizzando l’albergo diffuso Borgo di Fiume. Ne sono rimasta letteralmente affascinata per l’attenzione ai dettagli, al recupero conservativo e al forte legame con il territorio e con la cucina popolare, ma anche per la complessità del tessuto sociale in cui nasce. Tra i suoi luoghi fisici e spazi di condivisione c’è l’Osteria con l’orto il Convivio, dove si propongono piatti della tradizione locale preparati con materie prime di qualità, provenienti da agricoltura naturale e prodotti certificati, come le farine Senatore Cappelli e integrali. La filiera corta, il km zero, il rapporto diretto tra produttore e consumatore garantisce la qualità dei prodotti alimentari, tutelando il territorio e non ultima la nostra salute. Leuzzi è un medico oncologo che nello sviluppo dell’albergo diffuso a Fiumefreddo Bruzio esprime la sua passione per i borghi, per la cucina popolare, per il cibo naturale, per il turismo di comunità in cui i visitatori diventano residenti temporanei entrando in contatto diretto con lo stile di vita del borgo e i residenti. E’ da questa buona pratica dell’Albergo diffuso Borgo di Fiume che nasce BorgoSlow che vuole essere un vero e proprio modello di vivibilità dei borghi. Lo spirito è quello di diffondere buone pratiche non retoriche per far si che i borghi da margine ridiventino centro in una nuova prospettiva di sviluppo equo e solidale e non di sfruttamento delle sue risorse ambientali. BorgoSlow vuole mettere al centro gli artigiani del cibo, i piccoli produttori che hanno a cuore le loro terre, la comunità ospitale e lo stile di vita lento che consente di avere “tempo” che oggi è senz’altro un indicatore di benessere e qualità della vita. Il tempo per godersi un’ alba e un tramonto, il tempo per oziare e camminare lungo gli acciottolati e relazionarsi alle persone, il tempo per preparare un piatto sano e genuino con i prodotti del contadino, il tempo per progettare nuove idee di futuro, portando innovazione in luoghi che l’abbandono ha congelato, ma dove nuove visioni possono attecchire se messe nelle condizioni di essere condivise in una progettazione partecipata.
Oggi sono impegnata nello sviluppo del modello BorgoSlow che Raffaele Leuzzi mi ha consegnato con l’obiettivo di raccogliere buone pratiche ; un vero e proprio lavoro mentale, ma anche sul campo che mi porta lungo la Calabria a conoscere persone che vivono nei borghi, come me, mosse dalla stessa passione e coraggio di riportare alla luce quello che per anni – per causa di un erroneo principio di sviluppo – è stato ignorato, depredato, dimenticato e nel peggiore dei casi deturpato.
E’ incredibile incontrare lungo la strada tante persone che oggi sono impegnate a restituire dignità ai propri borghi; molti di loro sono tornati e altri stanno pensando di farlo. Tutti loro hanno in comune ostinazione, passione, competenze e coraggio. Attraverso BorgoSlow anche io non mi sento più una meteora isolata, ma parte di una costellazione che si sta muovendo a favore di una vivibilità della nostra terra fedele a ciò che la Calabria ha sempre espresso faticosamente; immense risorse sommerse nei piccoli borghi, nelle aree interne, considerate da sempre marginali, prive di servizi, di comunicazione e a rischio di abbandono.
I patrimoni presenti nelle aree interne disegnano il profilo di una terra male interpretata o frutto del pensiero di altri. Ad un certo punto bisognava coprire le facciate in pietra delle case con intonaco e cemento per nascondere il passato di povertà, abbandonare le terre a favore dell’industria e tutto questo ha provocato dissesto idrogeologico, inquinamento delle falde acquifere, abbassamento della qualità della vita e aumento della percentuale di malattie legate ad un’alimentazione non più naturale e ad uno stile di vita occidentalizzato.
BorgoSlow nel suo sviluppo prevede la possibilità di raggiungere i borghi e le persone che nei borghi fanno innovazione, i piccoli produttori che praticano agricoltura naturale. E’ in lavorazione la possibilità di adottare uno dei progetti che BorgoSlow metterà in rete per consentire anche a chi vive altrove di contribuire allo sviluppo e alla crescita sociale e culturale della propria terra.
Una delle pratiche che amo fare di più è camminare lungo i vicoli e staccare con le dita il cemento dai muri per scoprire la pietra e i mattoni; è un atto liberatorio che ho scoperto essere lo stesso di Raffaele Leuzzi.
Stefania Emmanuele – Agente di sviluppo